Mentre Clubhouse dichiara tramite i suoi sviluppatori di voler aumentare il livello di sicurezza dei propri “canali”, arriva la conferma del primo “buco” nel muro eretto dall’app per evitare che malintenzionati mettano le mani sugli audio degli utenti. Come conferma Bloomberg, un utente rimasto anonimo, è riuscito a trasmettere ad un sito terzo alcuni feed audio presi da alcune stanze di Clubhouse. Come è stato possibile? La società si è affrettata a replicare che l’utente è stato già bannato in maniera permanente e che al contempo sono state prese delle contromisure volte ad evitare che un tale “furto” di audio si possa ripetere. Secondo la prima ricostruzione, per estrapolare le tracce audio, l’utente autore dell’operazione ha utilizzato lo stesso toolkit JavaScript con cui è compilata l’app, attualmente disponibile solo per dispositivi iOS.
Sito web: WebNews
Link: Clubhouse “bucato”: rubati e condivisi audio su altre piattaforme